In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli utili su come risparmiare con lo scaldabagno elettrico.
Lo scaldabagno elettrico rappresenta spesso una delle voci maggiori sulla bolletta della luce, in quanto impiega energia elettrica, appunto, per riscaldare l’acqua. Non vi è dubbio che si tratti di uno strumento molto comodo, sempre disponibile e che può essere installato praticamente ovunque esista una presa per la corrente. Risulta essere generalmente anche economico da acquistare, ma se utilizzato in maniera impropria potrebbe nel tempo provocare costi maggiori dei risparmi iniziali.
Se non si ha ancora uno scaldabagno, sarebbe preferibile l’acquisto di una caldaia a gas o di pannelli solari termici per il riscaldamento, ma se ne possedete già un dispositivo di questo tipo, non disperate, l’importante è un utilizzo intelligente.
Per prima cosa, scegliete sempre uno scaldabagno delle dimensioni ottimali, ossia non spropositato, rispetto alle esigenze effettive. Questo perché uno scaldabagno di grossa capacità deve riscaldare molta acqua, ma se viene utilizzato solo in minima parte, è il caso dei single o di famiglie di pochi componenti, tale utilizzo di energia risulta eccessiva, uno spreco per le vostre tasche. Dunque, nel momento in cui effettuate l’acquisto, dovreste tenere a mente le vostre esigenze nell’arco degli anni che coprono la ragionevole durata dello scaldabagno.
Abbiamo detto che lo scaldabagno elettrico può essere installato praticamente ovunque. Se ciò è vero, è altresì sconsigliato riporlo in una zona fredda, come vicino a una finestra, perché l’ambiente esterno influisce sulla temperatura all’interno di esso, con la conseguenza di aumentare i tempi per riscaldare l’acqua e, quindi, i consumi di energia. Il problema non si pone se l’ambiente esterno è generalmente caldo, cosa che accade se abitate in zone abbastanza fortunate. Resta, in ogni caso, il problema delle escursioni termiche nell’arco della giornata, per cui evitate sempre di installare lo scaldabagno in punti freddi dell’abitazione.
Altro aspetto non meno importante per la sua collocazione è che sia il più possibile vicina ai punti di utilizzo, ovvero alle docce e ai lavabi. Questo per evitare dispersioni di calore, che si presentano a causa dello scorrimento dell’acqua nei tubi. Risulta essere un fatto noto, per esempio, che chi utilizza acqua calda in una stanza lontana da quella in cui è posizionato lo scaldabagno, deve fare scorrere per parecchi secondi l’acqua del rubinetto, prima che questa esca calda. Queste situazioni creano due sprechi, uno dell’acqua stessa e l’altro di energia elettrica, perché è evidente che lo scaldabagno si svuoterà prima e che dovrà essere azionato più spesso per svolgere il suo lavoro.
Regolate il termostato a temperature accettabili, in estate bastano 40 gradi, in inverno non più di 60. Andare oltre sarebbe inutile, visto che le alte temperature non sono sopportabili dal nostro fisico, per cui l’acqua troppo calda dovrebbe essere miscelata con quella fredda, sprecando ancora una volta sia in termini di consumi di energia che di acqua..
Comprate dei timer, che sono strumenti acquistabili per pochi euro presso supermercati e ipermercati. Essi hanno la funzione di regolare gli orari di accensione e spegnimento dello scaldabagno, in modo da evitare che esso resti azionato nelle ore in cui nessuno lo utilizza o quelle più calde della giornata, quando non è necessario.Basta, per esempio, impostare i timer in modo che l’acqua sia riscaldata nelle quattro ore prima del suo utilizzo maggiore. Troverete acqua calda nei rubinetti e una bolletta della luce più leggera alla fine del mese.
Uno scaldabagno a gas sarebbe preferibile a quello elettrico. Questo si avvale delle centrali termiche per produrre energia elettrica, che sarà trasformata in calore, grazie al passaggio in una resistenza elettrica. Pertanto, esso da vita a una doppia trasformazione dell’energia, da calore a elettricità e da elettricità a calore, quando uno scaldabagno a gas ne impiega una sola. Ne deriva che, a parità di calore, viene consumata meno energia con il gas, per cui il costo per il consumatore dovrebbe risultare più basso.
Quanto agli altri consigli, uno dei più importanti consiste nell’acquisto di scaldabagni di classe elevata, almeno A o doppia A, in quanto offrono una maggiore efficienza. Risulta essere vero che costano di più, ma i risparmi di energia visualizzabili nella bolletta tenderanno a essere almeno pari, se non superiori, nel corso della durata dell’elettrodomestico, al maggiore costo inizialmente sostenuto.
Per il resto, i consumi possono essere abbassati con un uso razionale dell’acqua. Le lunghe docce o il tenere aperto il rubinetto quando si lavano i denti o i piatti sono fonti di spreco, sia di acqua che di energia. Lo scaldabagno deve infatti azionarsi più spesso per riscaldare l’acqua e ciò farà lievitare i vostri consumi in bolletta.
Tra gli accorgimenti, c’è quello di non riporre mai le tubature dell’acqua all’esterno, perché la temperatura di questa sarà influenzata di molto da quella esterna, per cui nelle giornate o nei periodi freddi dell’anno, l’acqua arriva più fredda al rubinetto, richiedendo un maggiore consumo di acqua calda per bilanciare, che a sua volta sarà stata prodotta con maggiore fatica dallo scaldabagno.