Le asciugatrici sono elettrodomestici dai consumi molto elevali, e difficilmente in commercio si trovano versioni parsimoniose. La maggioranza delle asciugatrici viene classificata nella classe C, nella classe A finiscono solo pochi esemplari, quelli alimentati a gas o provvisti di una pompa di calore. Tra i dispositivi compresi nelle classi da C a G esistono differenze strutturali a dir poco abissali. Oltre al consumo di energia, ai fini della classificazione concorrono il carico massimo consentito e il processo di asciugatura impiegato. Due modelli dominano il mercato: le asciugatrici con dispositivo di aspirazione, che espellono l’aria umida tramite un tubo, e le asciugatrici a condensazione, ideali per gli spazi chiusi, che assorbono l’umidità e la raccolgono in un apposito scomparto. Le asciugatrici a incasso con dispositivo di asciugatura ad aria fredda, se pur nella classe A per efficienza, sono molto poco appetibili data la lunga durata, compresa tra le 12 e le 16 ore, del processo di asciugatura.
Lo sapevate?
A parità di capi lavati, le asciugatrici richiedono il doppio di elettricità che consuma una lavatrice per un bucato a 900C.
Per asciugare 5 kg di bucato si consumano circa 4 kWh di elettricità.
Una famiglia che possiede un’asciugatrice spende circa il 10% di elettricità per il suo utilizzo.
Consigli
Non c’è niente di più ecologico del caro vecchio stendibiancheria in giardino o sul balcone, per asciugare il bucato. Non avete un angolino in casa dove i panni, magari di notte, non disturbano nessuno? Stendere i panni in casa d’inverno contribuisce a umidificare l’aria secca per effetto del riscaldamento. Ma anche in soffitta o in cantina è possibile asciugare i panni consumando poca energia: basta un ventilatore da 25 watt per far passare l’aria attraverso i capi. In questo modo i capi ben centrifugati si asciugano nel giro di poche ore.
Se utilizzate l’asciugatrice, caricatela in modo corretto. Azionarla due volte a mezzo carico consuma il 30% in più di energia. Migliore è la centrifuga alla fine del ciclo di lavaggio, meno lavoro spetta all’asciugatrice. Per una velocità di centrifugazione modesta di 850 giri al minuto, l’asciugatrice impiega fino a 90 minuti per asciugare completamente 5 chilogrammi di bucato. Per una velocità di 1200 giri al minuto, l’asciugatrice ne impiegherà 75.
Eccedere nell’asciugatura non solo spreca energia, ma rovina anche i tessuti. Ricordate inoltre che i capi che poi intendete stirare non devono essere perfettamente asciutti.
Per un’asciugatrice con dispositivo di aspirazione, utilizzate un tubo più corto possibile e, dopo ogni ciclo di asciugatura, non dimenticate di pulire il filtro dell’aria. Gli eventuali residui prolungano i tempi di asciugatura.
Quando acquistate un’asciugatrice, scegliete un modello provvisto di misuratore di umidità. Così attrezzata, l’asciugatrice non funziona più del dovuto. Le asciugatrici con dispositivo di aspirazione consumano il 10% in meno di corrente rispetto alle asciugatrici a condensazione. Le asciugatrici a gas sono quelle che meno di tutte intaccano il clima e le finanze. Infine, le asciugatrici a pompa di calore sono da preferire, visto che consumano circa 1,05/1,3 kwh per ciclo di asciugatura, mentre le tradizionali a condensazione arrivano anche a 4/4,4 kwh per ciclo. Essendo necessari ben due turni di asciugatura per ogni lavatrice, le asciugatrici hanno consumi elettrici superiori alla media e, per il processo di raffreddamento, consumano grandi quantità d’acqua. Decidete di acquistarne una solo come ultima spiaggia, se veramente avete poco spazio a disposizione.
In conclusione
In media, un nucleo familiare di quattro persone consuma all’anno 500 kWh, pari a 75 euro, per asciugare i propri capi. Stendere i panni all’aria, per contro, non costa niente. Se adotterete questa soluzione almeno in estate, vedrete dimezzati i costi per l’elettricità. Durante il lavaggio, impostando una velocità di centrifugazione da 1400, anziché da 1000 giri al minuto, risparmierete circa il 20% di corrente elettrica.