In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli utili su come risparmiare sul passaggio di proprietà.
In Italia la burocrazia impera ovunque, lo sappiamo. In certi casi, poi, essa è persino eccessivamente ingombrante e onerosa, come per le compravendite di automobili usate. Una delle ragioni per le quali questo mercato resta nel nostro paese al di sotto del suo potenziale è dato, infatti, dal costo del passaggio di proprietà, che a volte arriva a incidere per una percentuale altissima del prezzo di acquisto del veicolo o, addirittura, per i casi di vetture più vecchie, lo supera. Risulta essere evidente che, stando così le cose, molti automobilisti preferiscano rinviare il più possibile l’acquisto di un’auto usata o alla fine si convincano che sia più conveniente acquistare direttamente un’auto nuova, il cui prezzo sarà certamente più elevata, ma sul quale il peso del passaggio di proprietà diventa relativamente molto più basso.
I costi lievitano ancora di più se si decide di affidarsi a un’agenzia, ma va detto che esistono alternative interessanti per cercare di risparmiare il più possibile su un onere, che in ogni caso dovrà essere sostenuto e dal quale non si scappa.
Per prima cosa, ecco quali sono i documenti di cui munirsi per effettuare il passaggio, Certificato di Proprietà, la Carta di circolazione originale e una sua fotocopia, il documento di identità in corso di validità e il codice fiscale dell’acquirente, il documento di identità valido del venditore, il modulo TT129, che serve per la richiesta di aggiornamento della carta di circolazione e che può essere reperito gratuitamente presso gli sportelli telematici dell’automobilista, dislocati su tutto il territorio nazionale.
Sul certificato di proprietà deve essere presente la firma autenticata del venditore e il documento deve contenere una dichiarazione unilaterale di vendita o l’atto di vendita tra le parti, oltre che una marca da bollo da 16 euro e un documento di identità. Se non si possiede il certificato di proprietà, bisogna farne richiesta all’ACI per la registrazione e successivamente alla Motorizzazione civile per l’aggiornamento della Carta di circolazione. Questa sarà presente nei capoluoghi di provincia.
Esistono due possibilità per effettuare il passaggio. La prima consiste nel recarsi presso il Comune per fare l’autentica di firma degli atti di vendita, dopo l’acquirente ha anche l’obbligo di presentare al PRA l’atto e di fare il passaggio di proprietà. La seconda via è più diretta e veloce, sia l’acquirente che il venditore si recano al PRA per fare contemporaneamente l’autentica e il passaggio di proprietà. In alternativa è possibile incaricare un’altra persona a farlo al proprio posto utilizzando questo modello di delega passaggio di proprietà presente su Modellodelega.com.
Il costo medio per tale operazione, relativamente a un’auto di 30Kw, si aggira sui 250 euro, in quanto sono previsti gli emolumenti in favore dell’ACI per 20,92 euro, l’imposta di bollo da 30 euro per la registrazione al PRA, se si usa il Certificato di proprietà, di 44 euro se si usa un modello, i diritti dovuti in favore della Motorizzazione Civile e pari a 9 euro, una marca da bollo da 16 euro.
A questi oneri si aggiungono 80 euro per i costi fissi più l’Imposta Provinciale di Trascrizione, variabile a seconda dei cavalli fiscali del veicolo acquistato, oltre che della provincia di residenza dell’acquirente. In genere, per i veicoli di potenza inferiore ai 53 Kw, l’Imposta provinciale di trascrizione è dovuta in misura fissa, mentre al di sopra di tale potenza, si pagheranno 3,5119 euro per ogni Kw in più.
Quanto scritto sopra vale se si fa da soli. Se, invece, ci si affida a una delle numerose agenzie per le pratiche auto, bisognerà sommare mediamente altri 100 euro. Va detto che molti italiani vi ricorrono non per pigrizia, ma perché queste svolgono di solito un servizio accurato, veloce, sgravandoci da incombenze burocratiche, che come abbiamo potuto capire, possono essere complesse.
Il consiglio, forse troppo banale, ma efficace, è di non acquistare veicoli con motore di elevata potenza, se ciò non è di stretta utilità. Infatti, bisogna tenere a mente che oltre a pagare un costo maggiore per effettuare il passaggio di proprietà, dovremmo affrontare ogni anno anche un onere superiore per il pagamento dell’imposta di bollo, anche questa legata ai cavalli fiscali e che ultimamente è stata resa progressiva, nel senso che al di sopra di un certo numero di Kw si paga in misura superiore. Parliamo, in particolare, delle cosiddette auto di lusso, di grossa cilindrata. Al contrario, gli eco incentivi hanno abbattuto in vari modi, negli ultimi anni, l’imposta di bollo per i veicoli meno inquinanti, ma che di solito sono quelli nuovi, raramente quelli usati.
Se il passaggio di proprietà riguarda i ciclomotori, i costi saranno pari a circa cinquanta euro, sempre che non ci si affidi a un’agenzia, in questo caso potrebbero raddoppiare a circa cento. Essi comprendono l’imposta di bollo di 32 euro per l’immatricolazione al PRA, 48 euro, se si utilizza il modello NP-3B, 9 euro per i diritti DTT; l’imposta di bollo di 16 euro per la carta di circolazione.