Siete in auto sotto il sole cocente: la prima cosa che fate è ac-vendere il condizionatore. Un’automobile su tre in circolazione ne è dotata e tra le marche tedesche appena immatricolate è divenuta di serie sul 90% dei modelli. Un comfort che però ha un prezzo. Per espellere il calore all’esterno — perché tutto sommato è questa la sua funzione — gli occorre energia, che chiaramente attinge da! serbatoio. Oltre al condizionatore, esistono altri extra che consumano benzina per il loro fabbisogno energetico, tra gli altri: finestrini elettrici e dispositivi di regolazione e riscaldamento dei sedili azionati a motore. Ad ogni modo, un condizionatore non solo consuma quantità particolarmente elevate di carburante — può dettare un aumento fino al 20% – ma ha anche un altro effetto collaterale dannoso per il clima: anche se composto con i migliori aggregati, rilascia refrigerante. Il refrigerante R 134a è un gas serra 1300 volte più nocivo del CO2. Fuoriuscite di tale sostanza, da fori che si producono in fase di smaltimento o rottamazione, vanno a gravare l’atmosfera. I condizionatori alimentano l’effetto serra sia in modo diretto, attraverso le fuoriuscite di refrigerante, sia in modo indiretto, attraverso il consumo di carburante: l’innalzamento degli estremi climatici è quindi inevitabile.
Lo sapevate?
I condizionatori richiedono in media 0,8 litri di benzina ogni 100 chilometri, equivalenti a circa 0,7 litri all’ora.
II condizionatore di un’auto immette nell’atmosfera in media 1’8% del refrigerante ogni anno, nella maggior parte dei casi per fori dovuti a difetti di costruzione o generati dall’usura. L’impatto sul clima di tali sostanze è del tutto analogo a quello di 1,3 milioni di tonnellate di anidride carbonica.
In altre parole: l’impatto sul clima dei condizionatori vanifica in larga parte i benefici derivanti dalla maggiore efficienza dei motori nel consumo di benzina.
Il refrigerante 134a è stato introdotto dopo che il suo predecessore è stato messo al bando.
Consigli
Pensateci bene prima di dotare la vostra auto di un condizionatore, perché è possibile farne a meno senza per questo patire il calcio. Prediligete le tinte chiare per la carrozzeria della vostra auto: si surriscaldano meno di quelle scure. Inoltre, per liberarvi in modo efficace dalla morsa di calore, è sufficiente un tettuccio apribile. Al momento dell’acquisto prestate attenzione anche al parabrezza: se è molto inclinato, il veicolo guadagna in termini di aerodinamicità, ma in questo modo lascia filtrare molta più luce solare nell’abitacolo, facendovi accendere all’istante il condizionatore, e facendo lievitare di nuovo il coefficiente Cx. Quando acquistate un nuovo veicolo, chiedete espressamente a quanto ammonta il consumo extra di condizionatori o altri optional. I produttori infatti sono tenuti a indicare solo il consumo della versione base! Se la vostra auto è già dotata di condizionatore, non abbassate la temperatura più del necessario. Per regolare la temperatura a livelli ottimali, vi consigliamo un climatizzatore automatico (clima-tronic). Fate revisionare l’impianto a intervalli regolari. Così facendo non fermerete certo le emissioni di refrigerante, ma eviterete pur sempre che il fabbisogno energetico del condizionatore aumenti gradualmente.
In conclusione
In teoria, se utilizzate tutto l’anno il climatizzatore di un’auto che in questo lasso di tempo percorre 15.000 chilometri, spendete all’incirca 130 euro. Va da sé che senza climatizzatore questa voce di spesa decade. Chi usa un climatizzatore tenga sempre a mente una cosa: meno si utilizza l’impianto e meno si abbassa la temperatura, meno benzina extra si consuma. Diamo un altro sguardo al futuro: in seguito al dibattito politico sull’effetto serra c’è da aspettarsi che ben presto anche i refrigeratori, a fronte del loro impatto ambientale, saranno gravati da oneri fiscali.