Una volta premuto il pulsante del telecomando, credete di aver spento il televisore. Ma cos’è allora quella lucina che brilla nel buio? L il trasformatore della lampada che avete spento da un pezzo, non vi sembra ancora caldo? Attenzione: così sprecate corrente! Ogni volta che un dispositivo non è del tutto spento, ma lasciato in modalità di preaccensione (in inglese: stand-by), continua ad assorbire corrente (e quanto più rimane in quella condizione, tanta più ne assorbe). Soprattutto televisori, ricevitori satellitari, amplificatori di antenne e videoregistratori, per non parlare dei serbatoi dell’acqua calda, assorbono quantità esorbitanti di energia stando fermi. Per gran parte dei dispositivi la modalità di preaccensione ormai è del tutto normale e – peggio ancora – molti non hanno più nemmeno un interruttore di rete, così l’utente non si accorge più se un apparecchio è in modalità di preaccensione. Inoltre molti dispositivi, per esempio le fotocopiatrici, restano costantemente accesi anche quando non vengono utilizzati. E se non è possibile spegnerli, ricordate: i dispositivi parsimoniosi in modalità stand-by spesso non arrivano a consumare nemmeno un decimo di quanto assorbono i dispositivi più “spreconi”.
Lo sapevate?
Se per caso vi state chiedendo: “Ma incidono così tanto quei pochi watt che il mio televisore consuma in modalità di preaccensione?”, allora vi sorprenderà sapere che il funzionamento a vuoto
-ogni anno incide sulle spese domestiche per importi compresi in media tra 75 e 150 euro;
-ogni anno divora circa 20 miliardi di kWh (pari al consumo annuo di una grande metropoli con 3 milioni di abitanti) con un costo pari a 3 miliardi di euro;
-incide sulle spese domestiche in media per un decimo delle bollette della luce.
Consigli
Spegnete sempre i dispositivi usando l’interruttore generale. Se questo non è previsto, installate una ciabatta provvista di interruttore, collegate più dispositivi, altrimenti disinserite il cavo di alimentazione. Laddove sono necessari trasformatori, preferite quelli a nucleo toroidale: consumano quasi il 90% in meno di corrente rispetto ai trasformatori a lamierini. A ogni acquisto scegliete dispositivi con interruttori di rete ben raggiungibili, chiedete le versioni più parsimoniose (con modalità di preaccensione da 1 W) e cercate l’etichetta GEEA per il risparmio energetico. (Questa etichetta è assegnata dal Group for Energy Efficient Appliances a livello europeo ed è riconosciuta anche in Italia.) Anche se scollegati dalla rete, i moderni videoregistratori non perdono le programmazioni in memoria.
In conclusione
Per fare chiarezza sui propri sprechi, l’unico modo è rilevare i valori di tutti i terminali domestici con un misuratore di elettricità. Tali dispositivi vengono dati a noleggio dagli enti civici o presso le associazioni dei consumatori. Sulla bolletta della luce andate a vedere quanto pagate (al lordo) per un chilowattora e moltiplicate questo valore per le ore annue di modalità di preaccensione.
Per un videoregistratore il quadro potrebbe essere il seguente: in media magari lo utilizzate un’ora al giorno, per le restanti 23 ore resta in preaccensione. Il consumo di elettricità in modalità di preaccensione di tali dispositivi è pari a 15 W. In una giornata quindi 23h x 15W = 345 W. Moltiplicando per 365 giorni, si raggiungono 126 kWh. A un prezzo di 16 centesimi a chilowattora, questo videoregistratore vi costa sui 20 euro all’anno, che per una vita del prodotto stimata sui dodici anni, in totale fanno 240 euro: come un apparecchio nuovo!
Calcoli come questi dimostrano che un investimento per risparmiare paga nell’immediato: le ciabatte provviste di interruttore si trovano in commercio a partire da 6 euro.