In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli utili su come risparmiare sul conto corrente.
Il conto corrente in Italia può essere abbastanza oneroso, anche se va riconosciuto che negli ultimi anni la situazione è molto cambiata in favore del cliente, grazie all’accresciuta concorrenza all’interno del sistema bancario, oltre che all’apertura del mercato italiano a quello europeo, con annessa disciplina. Ha giocato un ruolo importante anche lo sviluppo di Internet, che consente ai risparmiatori di verificare in pochi attimi e con pochi click il conto corrente e la banca più convenienti, senza nemmeno spostarsi da casa.
Il primo consiglio che ci permettiamo di suggerirvi è di non utilizzare il conto corrente come uno strumento di gestione del risparmio, perché non è nato per questo scopo. Su di esso, infatti, dovremmo limitarci a lasciare solo le somme minime necessarie, spostando altrove la nostra liquidità. Il conto corrente non fornisce, in sostanza, un interesse, per cui alla fine dell’anno, specie se le somme depositate su di esso sono medio basse, ci ritroviamo a avere un saldo netto inferiore a quello iniziale, senza tenere in considerazione i nuovi accrediti. Questo è dovuto al fatto che le banche offrono un servizio, che come qualsiasi altro va remunerato. Vero è che le somme da noi incanalate sul conto corrente sono usufruite dall’istituto per le sue esigenze ordinarie, ma in assenza di vincolo a carico del titolare, la banca non può investirle, rischiando altrimenti di subire contraccolpi di liquidità alla prima richiesta o chiusura del conto da parte del titolare.
La conseguenza è che sul conto corrente dovremmo pagare un canone mensile, in genere, di qual che euro, ma in casi non rari anche più alto. Se aggiungiamo, poi, che lo stato richiede il pagamento dell’imposta di bollo sulle giacenze medie annue superiori a 5000 euro, si ha che un conto corrente potrebbe costarci anche 70 o 80 euro all’anno. Su una giacenza media di 10000 euro, fa lo 0,7-0,8%, soldi che noi perdiamo in favore di banche e fisco.
Ecco, quindi, che oltre alla liquidità minima necessaria per le nostre esigenze ordinarie, dovremmo spostare su un conto deposito o altro strumento finanziario il nostro denaro, in modo da ricavare almeno un rendimento minimo che il conto corrente non ci offrirebbe e magari tenere la giacenza al di sotto della somma minima legale, oltre la quale scatterebbe l’imposizione del bollo da 34,20 euro all’anno.
Detto ciò, controlla online tutti i migliori conti che si possono aprire, magari facendo attenzione sia alle promozioni, che le banche effettuano con frequenza per attirare clienti, sia alle caratteristiche richieste per abbassare o annullare i costi di gestione. Esempio, diversi istituti abbassano l’importo del canone mensile applicato sul conto corrente ad ogni accredito effettuato, compreso quello dello stipendio o della pensione. Dunque, se sei un lavoratore, potresti approfittarne per incanalarvi lo stipendio e ottenere così uno sconto. In casi per nulla rari, la banca si carica anche parzialmente o del tutto dell’onere dell’imposta di bollo, che rappresenta un aggravio abbastanza sentito per i conti con giacenze medio-basse.
Evita di aprire un conto corrente, che magari ha commissioni particolarmente elevate sulle commissioni legate a determinati servizi offerti. Ciò suggerisce, infatti, che quel conto non è il tipo adatto al tuo profilo. Esempio, se la banca ti offre costi apparentemente contenuti, ma ti accorgi che fare con esso un bonifico è più costoso rispetto a altri conti corrente, chiediti semplicemente quante probabilità hai di dovere effettuare uno o più bonifici nell’arco del tempo. Se la frequenza fosse elevata, quel conto non si adatta alle tue esigenze, mentre sarebbe indifferente se il bonifico rappresentasse solo una rara eventualità nel tuo caso.
Controlla sempre tutte le condizioni contrattuali riportate nel contratto prima di firmare, anche se è consuetudine apporre la propria firma in calce a ogni pagina, senza averne letto con cura almeno le clausole salienti. Inoltre, evita il più possibile di farti inviare l’estratto conto trimestrale al tuo domicilio, perché il cartaceo presenta costi, che possono essere annullati del tutto con il monitoraggio online, dato che oggi ogni conto corrente consente al titolare di controllare da internet il saldo e di effettuare tutte le operazioni di base.
Preleva sempre con il bancomat presso gli ATM appartenenti al medesimo circuito bancario, altrimenti si paga spesso inutilmente un costo evitabile.
Fatti domiciliare le bollette, perché il servizio viene offerto quasi sempre gratuitamente e almeno sfrutti il conto corrente per evitare gli spostamenti e i pagamenti con bollettino postale, che comporta pur sempre un costo.
Se il conto prevede un tetto massimo di operazioni gratuite nell’anno o in determinato periodo di esso, cerca di non sforarle e di distribuire i tuoi movimenti in maniera ottimale.
Evita il più possibile di andare in rosso con il conto corrente, perché sullo scoperto la banca impone interessi generalmente elevati, che ti scaleranno il saldo al primo accredito. Infine, se puoi, non utilizzare per i tuoi pagamenti la carta di credito, le cui commissioni sono più alte di quelle connesse all’uso del bancomat. Questo è gratuito, mentre la prima prevede interessi in favore della banca, a causa del differimento degli addebiti, rispetto ai pagamenti.